domingo, 23 de marzo de 2014

Un nuovo inizio

Eh, lo so, lo so... sono rimasto assente davvero un bel po' di tempo. Del resto anche noi piante abbiamo i nostri momenti difficili e io, oltretutto, ho davvero pochi inverni sulle foglie, e ancora sapevo così poco della vita... E poi si sa, l'adolescenza è sempre un momento delicato, in cui non si ha molta voglia di parlare. Ci si sente strani, tutti concentrati su se stessi, ci si muove poco poco per non lasciar scappare nemmeno una goccia di linfa e all'improvviso blup! ci si comincia a riempire di piccole, orribili  e pustolose palle bianche, di cui ignoriamo la ragione, la funzione, insomma, il perché! Sappiamo solo che è inevitabile, ma soffriamo e ci vergogniamo per l'orrenda mutazione, noi, così snelli, allegri, disinvolti, improvvisamente appesantiti e stanchi, silenziosi, introversi... Insomma, un vero calvario! E non c'era nemmeno un amico con cui parlare! E qui si apre un altro capitolo doloroso...

Sì perché i miei amici, quelli di cui vi avevo parlato l'ultima volta, be' diciamo che molti di loro non ci sono più (anche a Siviglia l'inverno è stato impietoso), o li hanno tenuti lontani da me e dalle mie pustole, (forse temendo che fossi contagioso). Prendete Lille la buganville: l'ho vista da lontano spogliarsi giorno dopo giorno del suo vezzoso e grazioso fogliame fino a diventare nuda e triste, senza nemmeno poterla confortare con qualche parola dolce, con una strusciatina di foglie, con un messaggio ronzante. Anche la nuova guardia ha subito parecchie perdite: la crudele esparraguera (che poi si è rivelata essere di origine aliena e maligna) le stava soffocando. Quando gli yahoo se ne sono accorti e si sono decisi ad intervenire, per qualcuno era troppo tardi. I sopravvissuti si sono dovuti lentamente riprendere dal trauma.
E poi, la perdita più dolorosa, quella che ancora mi fa colare silenziose lacrime di linfa proprio tra il libro e l'alburno: i miei cari Girasoli, quelli che non ho fatto in tempo a presentarvi quando erano belli, giovani e forti. Sì, se ne sono andati anche loro, un'intera famiglia spazzata via dal vento e dal freddo. E' stata una dura perdita, da cui non mi sono ancora del tutto ripreso.
Insomma, ditemi voi se non avevo i miei buoni motivi per chiudermi in un mutismo addolorato!

Per fortuna è arrivata la primavera e con lei una nuova speranza, nuove vite, allegre e vivaci, e una nuova voglia di stare insieme. Perfino i miei bubboni si sono trasformati in delicatissimi, profumatissimi fiori!
 Indipercui... aspettatemi, perché Juanjo il Naranjo è tornato!

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